giovedì, gennaio 20, 2011

 

UN FURTO E MILLE EQUIVOCI

Un colpo (vero) su un'auto in sosta innesca una storia incredibile
È scambiato per ladro
Il derubato lo insegue e lo sperona ai 130 all'ora

Rubata valigetta con 50 mila euro ad un'orafo che si lancia in una folle caccia all'auto... sbagliata Serve un maxi blocco della polizia

Una valigetta con quasi 50 mila euro in contanti lasciata nell'auto da un orafo barese. Un bandito (vero) che sfonda il finestrino, ruba il tesoro e scappa. E un tranquillo automobilista vicentino scambiato per ladro e per questo bersaglio di un inseguimento mozzafiato da parte della vittima del furto. Ne scaturisce una folle caccia all'uomo (sbagliato) lunga una decina di chilometri, con il derubato e il presunto ladro che sfrecciano ai 130 all'ora sulla Regionale 11, tra semafori rossi ignorati, sorpassi azzardati e tre speronamenti; il primo pensa di essere sulle tracce del ladro e di poter recuperare il maltolto, il secondo non si capacita e teme di essere braccato da un rapinatore o sequestratore. Finisce con un mega posto di blocco della polizia, con mitragliette spianate e giubbotti antiproiettile: i due automobilisti si fermano, tirando un sospiro di sollievo alla vista della forza pubblica. Scopriranno però che era tutto un equivoco, tranne il furto, realmente avvenuto.
È un'incredibile storia degna di un film dei fratelli Coen quella andata in scena domenica tra Montecchio e Creazzo. La procura sta valutando se a carico dell'inseguitore ci possa essere l'ipotesi di violenza privata, mentre l'inseguito non intende per ora sporgere querela per lesioni colpose e danneggiamento. Già, perché si è ritrovato con l'auto ammaccata e un colpo di frusta guaribile in 7 giorni.
IL FURTO. Tutto inizia domenica alle 20.30 a Montecchio Maggiore. M. T., 37 anni, è un orafo barese giunto nel Vicentino per la fiera. Cerca alloggio alla Locanda Botella, in via San Bernardino e lascia la sua A6 davanti all'albergo. Ad un tratto sente scattare l'allarme dell'antifurto, si precipita e trova il finestrino destro in frantumi. Dall'abitacolo è sparita la valigetta che conteneva 45 mila euro in contanti e altri 5 mila in oro semilavorato; dal bagagliaio manca pure un trolley. Il derubato chiede aiuto ad un passante: «Mi hanno derubato, ha visto qualcosa?». Questi gli indica un'auto chiara che si sta allontanando.
L'INSEGUIMENTO. L'orafo si lancia in un forsennato inseguimento. Non sa che sull'auto chiara, una Hyundai, sta viaggiando V. G., un tranquillo 48enne dell'Alto Vicentino. Sta andando ad Arzignano a prendere la figlia e col furto non c'entra nulla. All'altezza di San Vitale viene avvicinato dall'A6 e , vedendo che circola a fari spenti, cerca di segnalarglielo con gli abbaglianti. Si accorge però che quell'auto gli piomba alle costole alla rotatoria che immette sulla variante alle 246. Il vicentino, intimorito e pensando che l'altro si sia offeso per gli abbaglianti, invece che proseguire per Arzignano svolta per la variante, diretto verso Sud. L'A6 lo bracca a pochi centimetri: l'inseguito comincia ad avere paura, mentre l'inseguitore chiama il 112, segnalando ai carabinieri che è sulle tracce del presunto ladro. La Hyundai gira per la zona industriale di Montecchio, l'A6 è sempre dietro: ormai è caccia all'uomo. Ad un certo punto il barese si affianca e fa accostare l'altra auto. Il vicentino si sente urlare qualcosa con accento meridionale, vede il finestrino in frantumi ed è sempre più convinto: «È un bandito e sono in pericolo».
GLI SPERONAMENTI. Riesce a rimettersi in marcia, impugna il cellulare e chiama il 113: la polizia non può sapere della telefonata dell'altro ai carabinieri. Due pattuglie della questura e una della stradale allestiscono in tutta fretta un posto di blocco al sottopasso di Olmo di Creazzo: gli agenti si armano e si proteggono, pronti ad ogni evenienza. Intanto la tensione sale alle stelle: il fuggitivo raggiunge la Regionale 11 e ad uno dei semafori di Alte viene tamponato dall'A6, che non molla. Molti altri incroci, da lì a Olmo, le due auto li attraverseranno col rosso a gran velocità. L'uomo in fuga si sente in un incubo: all'altezza dell'ex discoteca Boom viene speronato da dietro, poi una terza volta a Tavernelle dove, riferisce l'inseguito, le auto viaggiavano ai 130 all'ora. L'epilogo a Olmo: alla vista della polizia, due pattuglie delle volanti e una della stradale, entrambi accostano tirando un sospiro di sollievo. Ma una volta scesi dall'auto scoprono il grande equivoco. Il vicentino non ha rubato nulla, il ladro dei 50 mila euro è un altro e chissà dove se la spassa. L'orafo si scusa, l'altro sembra non volerlo querelare, anche se va a farsi medicare. La posizione del barese è al vaglio della procura.

Dal giornale di vicenza del 19 gennaio 2011

Commento di tonicopi: certo che è davvero spassosa questa scenetta. Me li immagino i carabinieri e i poliziotti che allestiscono il posto di blocco. I primi che vogliono catturare il ladro mentre i secondi vogliono arrestare il presunto rapitore! Per fortuna è finita bene.

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