sabato, ottobre 23, 2010

 

Capperi! Che severi!

VIOLENZA SESSUALE. Un pensionato
Molestò la moglie dell'amico
Gli costa 14 mesi
Aveva allungato le mani in casa - Dovrà risarcire con 7500 euro

Un anno e due mesi di reclusione, e un risarcimenti danni immediatamente esecutivo di 7500 euro per violenza sessuale nell'ipotesi lieve. È la pena inflitta dal collegio presieduto da Gianesini (giudici Bertotti e Babudri) a Giancarlo Zocca, 64 anni, residente in città in via Crosara. Il tribunale ha accolto la ricostruzione e le richieste del pubblico ministero Alessandro Severi, mentre la difesa, con l'avv. Fernando Cogolato, probabilmente ricorrerà in Appello. Zocca, infatti, si era sempre difeso negando le accuse.
I fatti contestati risalivano al 7 aprile di tre anni fa ed avvennero a Bolzano Vicentino, in casa della vittima, una donna di 53 anni che era parte civile al processo con l'avv. Pierantonio Cenci. In aula, durante le scorse udienze, la donna aveva raccontato come l'imputato avesse tradito la sua fiducia. Mentre il marito e un altro amico erano in taverna, lei fece vedere la casa all'ospite Zocca, amico di famiglia, e quando gli mostrò la camera da letto lui le era saltato addosso. «Mi ha afferrato per il collo e mi ha messo una mano sulle parti intime - accusa -, quindi ha avvicinato la sua bocca alla mia. È rimasto così per qualche minuto, poi prima di lasciarmi mi ha detto che tra qualche giorno sarebbe tornato per avere un rapporto sessuale».
Quel giorno Zocca si era incontrato con alcuni amici in un bar per fare una partita di carte; avevano giocato e scherzato, e al termine Zocca era stato invitato da uno di loro affinché lo raggiungesse a casa, a Lisiera per lo scambio degli auguri di Pasqua. Nell'abitazione c'era la moglie, e i due restarono per qualche tempo soli in camera. Quando Zocca se ne andò, la donna chiamò il 113 riferendo, nel corso di una telefonata molto concitata, che quell'uomo l'aveva pesantemente umiliata allungando le mani, rivolgendole poi alcune frasi in dialetto dal tenore inequivocabile. Successivamente erano intervenuti i carabinieri di Sandrigo.
L'imputato si è sempre detto assai sorpreso di quelle accuse. «Quando tornammo in taverna lei non disse nulla per il fatto che non era accaduto niente», si difende. La donna aveva spiegato una realtà diversa, che le aveva fatto molto male anche in casa.
Il tribunale è stato dello stesso avviso. Dopo le motivazioni, scatterà il ricorso alla corte d'Appello. D. N.

Nota di tonicopi: ma sono così severi anche se la moglie dell'amico è d'accordo? Rabbrividisco all'idea....

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